photo Reza Khatir
copyright by Tiziana Arnaboldi
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Spazio all’architettura design “La sedia, il sedersi” con Riccardo Blumer Sei danzatori in dialogo con l’architettura, il design, e la filosofia Coreografia e regia Tiziana Arnaboldi Danzatori Faustino Blanchut, Francesco Colaleo, Maxime Freixas, Claudia Rossi Valli, Francesca Ugolini e Selina Thuring Musica e suoni Mauro Casappa Produzione Teatro San Materno Note coreografiche e di regia I danzatori insieme all’architetto designer Riccardo Blumer invadono uno spazio per raccontare, attraverso delle “mise en scène” dal titolo “La sedia‐il sedersi”, il rapporto che si crea tra l`uomo e l`oggetto sedia del suo quotidiano. Stuzzicare il pubblico a comprendere il principio secondo il quale sono gli oggetti che aiutano l`uomo e la sua anima a crescere. È la sedia oggetto per il corpo oppure il contrario? Sulla scena si crea un continuo, ambiguo dialogo tra oggetto e soggetto, dal momento che pare siano proprio gli oggetti, prima e più ancora dell`uomo, i principali artefici dei processi cognitivi e dei desideri. La sedia come metafora di un personale concetto di architettura, al confine tra scienza e filosofia, si focalizza in vari modelli ideati e costruiti dallo stesso Blumer, le cui particolarità stanno nelle diverse conformazioni delle gambe, e di conseguenza dei loro appoggi al suolo, del tutto inusuali ma in ogni caso sufficienti per ottenere un equilibrio. Qui si concentra la maggior parte delle intenzioni legate al lavoro coreografico: dare origine ad una continua sfida tra equilibrio e disequilibrio, tesa con sforzo incessante ad assottigliare sempre di più la linea di confine che li separa. Se oggetto‐soggetto perdono i rispettivi ruoli, perdendo la loro connotazione, entrambi si smarriscono con il risultato di aprire uno spazio immaginario e fantastico fatto di stupore e imprevisti. Foto Reza Khatir Disegno sonoro Suoni mobili e puntiformi accompagnano le parole di Riccardo Blumer, mentre un sistema di trasduttori di vibrazione amplifica il palcoscenico e alcune sedie. I danzatori creano, modificano e controllano buona parte del disegno sonoro. Video Edoardo Oppliger
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Spazio all’architettura design “La sedia, il sedersi” con Riccardo Blumer Sei danzatori in dialogo con l’architettura, il design, e la filosofia Coreografia e regia Tiziana Arnaboldi Danzatori Faustino Blanchut, Francesco Colaleo, Maxime Freixas, Claudia Rossi Valli, Francesca Ugolini e Selina Thuring Musica e suoni Mauro Casappa Produzione Teatro San Materno Note coreografiche e di regia I danzatori insieme all’architetto designer Riccardo Blumer invadono uno spazio per raccontare,attraverso delle “mise en scène” dal titolo “La sedia‐il sedersi”, il rapporto che si crea tra l`uomo e l`oggetto sedia del suo quotidiano. Stuzzicare il pubblico a comprendere il prin- cipio secondo il quale sono gli oggetti che aiutano l`uomo e la sua anima a crescere. È la sedia oggetto per il corpo oppure il contrario? Sulla scena si crea un continuo, ambiguo dialogo tra oggetto e sog- getto, dal momento che pare siano proprio gli oggetti, prima e più ancora dell`uomo, i principali artefici dei processi cognitivi e dei desideri. La sedia come metafora di un personale concetto di archi- tettura, al confine tra scienza e filosofia, si focalizza in vari modelli ideati e costruiti dallo stesso Blumer, le cui particolarità stanno nelle diverse conformazioni delle gambe, e di conseguenza dei loro ap- poggi al suolo, del tutto inusuali ma in ogni caso sufficienti per otte- nere un equilibrio. Qui si concentra la maggior parte delle intenzioni legate al lavoro coreografico: dare origine ad una continua sfida tra equilibrio e disequilibrio, tesa con sforzo incessante ad assottigliare sempre di più la linea di confine che li separa. Se oggetto‐soggetto perdono i rispettivi ruoli, perdendo la loro con- notazione, entrambi si smarriscono con il risultato di aprire uno spazio immaginario e fantastico fatto di stupore e imprevisti. Foto Reza Khatir Disegno sonoro Suoni mobili e puntiformi accompagnano le parole di Riccardo Blumer, mentre un sistema di trasduttori di vibrazione amplifica il palcoscenico e alcune sedie. I danzatori creano, modificano e controllano buona parte del disegno sonoro. Video Edoardo Oppliger
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